Territorio

Laghetto di Muzzano
Laghetto di Muzzano

Il laghetto di Muzzano è situato in zona collinare, ad un'altitudine di 337 metri sul livello del mare, a pochi passi dal centro di Lugano. Di dimensioni relativamente modeste, misura 780 m di lunghezza e 337 di larghezza al massimo. La superficie totale ammonta a poco più di 200'000 m2, il volume d'acqua complessivo a circa 600'000 m3.

Il lago deve la sua origine all'azione dei ghiacciai. La sua ubicazione coincide con il luogo dove si riunirono un braccio del ghiacciaio del Ticino ed uno del ghiacciaio dell'Adda. La depressione originata dall'azione erosiva dei ghiacciai, al loro ritiro, si riempì d'acqua, la cui profondità media è oggi di 2,95 m e quella massima di 3,35.

Esso fu acquistato da Pro Natura Svizzera nel 1945 e la proprietà fu estesa nel corso degli anni a numerose particelle situate lungo le sue rive.

L'area, situata in territorio comunale di Muzzano, Gentilino, Sorengo e Lugano, fu messa sotto protezione dal Consiglio di Stato nel 1945, poi, con norme rinnovate, nel 1982 e nel 2002. L'attuale Piano regolatore cantonale di protezione del laghetto di Muzzano (2002) descrive l'area protetta, i suoi valori e definisce le misure di protezione. Inoltre pone l'accento sugli interventi da attuare e delega la competenza della sua attuazione all'Ufficio della Natura e del Paesaggio del dipartimento del territorio. L'amministrazione cantonale si avvale del gruppo di lavoro del laghetto di Muzzano, organo consultivo nel quale sono rappresentate le autorità comunali interessate e Pro Natura.

 

Fonte: Pro Natura

 
Biodiversità del laghetto di Muzzano

Come sta il laghetto?

Quali sono i risultati dei lavori intrapresi nella riserva naturale dal 2005 ad oggi?


Il laghetto di Muzzano è una riserva naturale dal 1945. Malgrado il suo stato di protezione all’inizio degli anni 2000 la riserva naturale si trova in uno stato di salute precario e la biodiversità, dunque le specie animali e vegetali che vivono nella riserva, è in continua diminuzione. Le problematiche principali sono la qualità dell’acqua, l’interramento degli ambienti umidi e l’isolamento della riserva dagli ambienti circostanti.


È necessario intervenire in modo attivo per preservare e recuperare questo ambiente umido pregiato e nel 2005 si intraprendono una serie di interventi. Negli anni vengono creati nuovi punti d’acqua attorno al laghetto, impiantati nuovi canneti, creato un nuovo passaggio faunistico e si intraprende una gestione annuale, come lo sfalcio dei canneti e dei prati umidi. Anche l’agricoltura è regolamentata in modo da preservare gli ambienti pregiati di riva.


Tra il 2014-2016, dopo 10 anni di interventi, Pro Natura e Cantone lanciano uno monitoraggio della biodiversità e di controllo dei provvedimenti per valutare il lavoro svolto durante gli ultimi 10 anni. I risultati mostrano dei miglioramenti dello stato di salute del laghetto e indicano che la strategia è pagante: il canneto è tornato ad essere rigoglioso, nuove superfici di prati umidi sono state recuperate e alcune specie sono tornate a prosperare, come le libellule.

Ma il laghetto di Muzzano ha ancora bisogno di aiuto e tempo per riprendersi, soprattutto dall’inquinamento delle acque.

Lo studio sulla biodiversità ha permesso di valutare il lavoro svolto e ha indicato dove è necessario applicare dei correttivi in futuro.

 
Manutenzione fondi
Manutenzione fondi

Ogni proprietario di un fondo ha l'obbligo di mantenerlo in buono stato eseguendo le manutenzioni necessarie per l'abitabilità degli stabili, il decoro dei medesimi e la sicurezza delle persone.

I proprietari dei terreni situati sul fronte di una strada, sentiero, piazza, marciapiede o altro sedime comunale sono tenuti alla potatura delle siepe ed al taglio dei rami sporgenti sull'area pubblica, allo scopo di eliminare inconvenienti a pedoni e veicoli, in particolare per non impedire la visuale, garantire l'illuminazione pubblica e la sicurezza del traffico.

Gli alberi ad alto fusto secchi o che presentano evidenti segni di deperimento devono essere sottoposti a interventi di personale qualificato.

 
Piante neofite
Piante neofite

Le neofite invasive sono piante indesiderate non indigene (provenienti in generale da altri continenti), che dopo essere state introdotte in Europa accidentalmente o in modo deliberato colonizzano rapidamente giardini, aiuole, scarpate, prati, boschi e corsi d’acqua, formando popolazioni estese e causando danni di vario genere.
Grazie all’Ordinanza sull’utilizzazione di organismi nell’ambiente (OEDA, RS 814.911, in vigore dal 2008), si stanno moltiplicando le attività di prevenzione e lotta.


RISCHI

  • Molte neofite invasive sono belle ed appariscenti: spesso sono state importate proprio per abbellire i giardini. Talvolta però possono rappresentare una minaccia per la salute dell’uomo e per la biodiversità, e causano costi pesanti agli enti preposti alla manutenzione di strade, boschi e corsi d’acqua, e alla conservazione della natura.
  • L'ambrosia a foglia di Artemisia, ad esempio, può provocare forti reazioni a livello respiratorio, oculare e cutaneo. Il pánace di Mantegazza può causare dolorose scottature cutanee.
  • Il poligono del Giappone (Reynoutria japonica) invece, come molte altre neofite non pericolose per l’uomo, fa concorrenza alle piante indigene con la sua crescita rapida e rigogliosa e riduce la biodiversità vegetale e animale.
  • Secondo la ricerca scientifica, le neofite invasive sono la seconda causa di diminuzione delle diversità biologica a livello mondiale.

COSA SI PUÒ FARE?

Grazie all’impegno di ogni cittadino, è possibile impedire e contrastare la diffusione delle neofite invasive sul territorio del nostro Comune.

Forse non tutti sanno che le palme sono iscritte nella lista nera svizzera delle neofite invasive, perché colonizzano massicciamente i boschi e riducono la biodiversità e per il poligono del Giappone possono bastare un paio di centimetri di fusto o di radice gettato incautamente in un corso d’acqua per dare vita ad un nuovo focolaio.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Scoprire se vicino a casa crescono delle neofite invasive, consultando la lista nera svizzera e le guide illustrate del Cantone.
  • Abbellire il giardino con specie non problematiche, soprattutto se si abita vicino ad un bosco o ad un corso d’acqua. Parlarne con il proprio giardiniere.
  • Se si vuole eliminare una neofita da una superficie, è meglio informarsi prima sui metodi di lotta da impiegare (tagli, estirpazione), prendendo le dovute precauzioni, evitando l’impiego di erbicidi e smaltendo i residui correttamente (es: sacchi in plastica).
  • Se desidera segnalare la presenza di una neofita invasiva, puoi utilizzare il taccuino per neofite invasive di infoflora. I dati sono preziosi per poter pianificare gli interventi di lotta su scala comunale o regionale.
 
Rumori molesti
Repressione rumori molesti

Su tutto il territorio comunale sono vietati i rumori ed i comportamenti, causati senza necessità alcuna che possono turbare la quiete e l'ordine pubblico.


QUIETE NOTTURNA
È vietata qualsiasi azione in grado di disturbare la quiete notturna nelle seguenti fasce orarie

  • dalle 23.00 alle 07.00 nei giorni feriali
  • dalle 23.00 della vigilia alle 9.00 nei giorni festivi

È vietata l'esecuzione di attività o lavori rumorosi, nei giorni feriali, di qualsiasi genere nelle seguenti fasce orarie

  • 19.00–07.00
  • 12.00–13.00

come pure il sabato prima delle 09.00, tra le 12.00 e le 13.00 e dopo le 19.00.


DOMENICA E GIORNI FESTIVI
La domenica e nei giorni festivi è vietata l'esecuzione di attività o lavori rumorosi o molesti per il vicinato.
In casi particolari il Municipio, tenuto conto dei diversi interessi, può concedere deroghe su richiesta scritta e debitamente motivata.


LAVORI AGRICOLI E GIARDINAGGIO
L’utilizzo di macchine agricole e da giardino (tagliaerba, soffiatrici, nebulizzatori, macchine per il taglio della legna, ecc.) è ammesso solo se munite di silenziatori omologati e non manomessi.
La loro utilizzazione è consentita nelle seguenti fasce orarie

Giorni feriali

  • 08.00–12.00
  • 13.00–20.00

Sabato

  • 09.00–12.00
  • 13.30–20.00

Il Municipio può accordare deroghe come nel caso di attività agricola svolta a titolo principale, rispettivamente fuori dalla zona abitata.


CONTRAVVENZIONI
Le contravvenzioni sono punite con una multa fino a CHF 10'000.- secondo la procedura disciplinata dagli artt. 145 ss. LOC.
Resta riservata l’applicazione dei disposti LOrP e ROrP o leggi speciali.

 

Comune
di Collina d’Oro

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